Fratel Venzo
- 1900 Mario Valentino Venzo nasce a Rossano Veneto, non lontano da Bassano del Grappa. Il padre Alfonso possiede una filanda di seta.
- 1919 Consegue a Padova il diploma di perito commerciale e ragioniere.
- 1920-1923 Frequenta lo studio del pittore Amedeo Bianchi e nel 1923 s’iscrive alla Scuola Libera di Pittura di Vincenzo De Stefani presso l‘Accademia di Belle Arti di Venezia.
- 1925 Con il sostegno economico della famiglia si trasferisce a Parigi insieme all’amico pittore e scultore Bruno Gherri Moro.
- 1928 Per difficoltà economiche il padre non è più in grado di mantenerlo. Di fronte alla scelta di rimpatriare o vivere di pittura, sceglie di rimanere a Parigi per continuare a dipingere, affrontando un periodo di stenti. Dipinge acquerelli raffiguranti fiori e vedute di Parigi. Il 26 novembre diventa membro della Société des Artistes Indépendants. Frequenta qualche pittore italiano: De Pisis, De Chirico, Tozzi. Studia i pittori che preferisce: Rouault, Van Gogh, Gauguin e Cézanne.
- 1931 Parigi, Galleria Adam, prima mostra personale.
- 1934-1937 Abita nel Boulevard Beaumarchais, 40. Viene invitato con Giorgio De Chirico, Mario Tozzi, Filippo De Pisis e Massimo Campigli presso l’ambasciata italiana ad una mostra degli italiani all’estero. I primi successi gli permettono di partecipare ad altre esposizioni di prestigio. Venzo ritorna quasi ogni estate a Rossano e a Venezia.
- 1937- 1939 È iscritto alla Gioventù Italiana dell’Azione Cattolica di Parigi. Nel 1937 inizia a frequentare l’Opera di San Vincenzo De Paolo, grazie all’incontro con il padre Scalabriniano Antonio Ferronato e con monsignor Costantino Babini.
- 1939 Attraversa una crisi esistenziale che lo conduce gradualmente verso la vocazione religiosa. Tra il 1939 e il 1940 ritorna definitivamente in Italia.
- 1941 Dopo aver frequentato un corso di esercizi spirituali ignaziani, il 22 gennaio entra nel noviziato della Compagnia di Gesù a Villa San Fermo di Lonigo (Vicenza). Qui trascorre i primi difficili anni di vita religiosa, come fratello coadiutore, con il nome di “Fratel Venzo”. Per qualche tempo rinuncia alla pittura. Poi si dedica a soggetti religiosi attenendosi a stilemi severamente devozionali.
- 1945 Soffre per un esaurimento nervoso. Soggiorna a Bormio (Sondrio) presso una Casa dei Gesuiti. Con il permesso dei Superiori riprende a dipingere con una particolare predilezione per il paesaggio e la natura morta senza escludere i temi religiosi.
- 1948 Nel mese di febbraio ha luogo a Milano una prima mostra personale da pittore religioso, che segna l’inizio di una lunga serie in Italia e all’estero.
- 1951 Il 2 febbraio pronuncia i voti definitivi come Gesuita nella chiesa di San Fermo a Lonigo.
- 1952 Inizia a scrivere i Diari Spirituali.
- 1953 Su invito di padre Leone Rosa dipinge la sua prima Via Crucis.
- 1953-1954 Un soggiorno in Brasile determina una svolta nel suo percorso pittorico: è la scoperta del colore in tutta la sua forza espressiva.
- 1961 Lascia Lonigo e si trasferisce all’lstituto Filosofico Aloisianum di Gallarate. La sua attività pittorica, che non conosce sosta per tre decenni, lo colloca tra i migliori coloristi del Novecento italiano.
- 1989 Dipinge fino a pochi giorni dalla morte avvenuta il primo settembre a Gallarate, dove è sepolto. A Rossano Veneto è ricordato da una lapide sulla tomba di famiglia.
Documenti sulla vita e la pittura di fratel Venzo

Mia Madre
1923
olio su tela
90 x 90 cm
collezione privata, Bassano
Teresa Sartori, l’amatissima madre, è ritratta frontalmente seduta su una sedia, in un interno. Il volto incorniciato dei primi capelli bianchi è reso in modo molto naturalistico; le mani invece non rivelano alcun segno del tempo.

Autoritratto
1946-1947 circa
olio su compensato
54,3 x 44,3 cm
proprietà della Compagnia di Gesù

Fratel Venzo e P. Alessio Saccardo SJ

Fratel Venzo al lavoro

Fratel Venzo e il paesaggio

Fratel Venzo nello studio a Gallarate

Fratel Venzo nello studio a Gallarate

Lo studio di fratel Venzo a Gallarate

Articolo di Bino Rebellato
su una mostra di fratel Venzo (1952)

Paolo Rizzi
Necrologio di fratel Venzo